Paradossi della pubblicità italiana…il nuovo spot di Intesa San Paolo

Paradossi della pubblicità italiana
…il nuovo spot di Intesa San Paolo
 
 
Mi sono imbattuto per caso nel nuovo spot della banca Intesa San Paolo devo dire che di cazzate in televisione ne avevo già viste tante:
Ho visto magalli che, con un cucchiaio di detersivo, lava 3000 stoviglie sporche…quando a malappena arriva all’altezza del lavello;
 
Ho visto donne, in  certi giorni del mese, lanciarsi senza paracadute da un aeroplano mentre con una mano restaurano le statue del pincio e con l’altra cuciono un vestito da sposa;
 
Ho visto gente con una passata di smacchiatore ripulire dalla ruggine il relitto del titanic;
 
Ho visto Giovanni Rana presentarsi a casa della gente con un pacco di tortellini da 150 g. e cucinare per 7 persone;
 
… insomma, di cazzate ne ho viste di cotte e di crude, ma un ricercatore che dall’America torna a lavorare in Italia è veramente impensabile !!!!
 
…cioè,lo sanno anche le persone in coma irreversibile che in Italia non c’è futuro per i ricercatori per almeno 3 buoni motivi:
1) non ti pagano;
2) non ti cagano, a meno che tu non sia il figlio di un politico o di un professore universitario;
3) ti fanno spendere tempo e denaro e dopo ti portano via i risultati della ricerca senza riconoscerti nessun merito;
 
No ! cara Intesa San Paolo se dovessi portarti i miei soldi sulla base di questo spot non solo ti dico che non mi hai convinto che il mio futuro sarà roseo, al contrario mi fai intuire che mi prenderai per i fondelli per tutto il tempo che avrò un conto presso una tua filiale.
 
…. per adesso i soldi preferisco tenerli sotto il materasso, non rende molto ma è molto più sicuro che affidarli ad una qualsiasi agenzia di credito!!!!!!
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3 Responses to Paradossi della pubblicità italiana…il nuovo spot di Intesa San Paolo

  1. Tadd ha detto:

    Quella del ricercatore mi manca.Io ho visto quella dell’imprenditore che rischia tutto per salvare i suoi 70 dipendenti e quella delle due disoccupate che decidono di indebitarsi per aprire l’asilo che avevano frequentato da bambine.Ora lo spot non ci dice cosa succede dopo, ma posso azzardare delle ipotesi più consone alla realtà-Nel primo caso l’imprenditore zitto zitto intasca il prestito e dopo essere fuggito alle bahamas decide di vendere l’azienda ad una multinazionale e fottersene di tutto e di tutti,Nel secondo caso le squinzie vanno in banca e, ipotesi più che realistica, gli rifiutano il finanziamento e decidono di rivolgersi agli usurai!!

  2. Maelus ha detto:

    Ti posso dire come finisce quello delle 2 tipe che si indebitano per aprire l’asilo: lo aprono e lo chiamano "Asilo Cip&Ciop" dove le maestre seviziano bimbi di 8 mesi per sfogarsi dallo stress causato dall’impossibilità di restituire il debito contratto con la banca.

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